Asilo Squat sotto sgombero

fonte www.informa-azione.info 

L'asilo occupato Principe di Napolie è a rischio di sgombero a causa
dell'associazione Fratia (Fratellanza in rumeno) Italia-Romania che,
decisa ad ampliare i propri locali siti in C.So Giulio Cesare 29bis, ha
adocchiato la nostra casa. L'Associazione ha infatti inoltrato da tempo
all'assessore alle politiche di integrazione Ilda Curti la richiesta di
assegnazione dell'edificio, ben consapevole che lo stabile non è un
edificio vuoto e inutilizzato, ma una casa occupata viva e pulsante da
13 anni, abitata da molte persone, tra cui una famiglia. A questo punto
entra in gioco il consigliere comunale dell'UDC Antonello Angeleri e
Federica Scanderebech, che, attraverso un'interpellanza in consiglio comunale,
sollecita Ilda Curti a valutare positivamente la richiesta di Fratia,
d'altra parte la quale migliore occasione per mettere in atto quella
politica di "assegnazioni-lampo", sperimentata più volte negli ultimi
tempi a Torino e in Italia, che prevede lo sgombero di case occupate
(ad esempio, Fenix, Alcova e Rosalia) seguita da una rapida
assegnazione di questi edifici ad associazioni che offrono "servizi per
il cittadino".
Il consigliere comunale dell'UDC non si lascia scappare l'occasione di
far colpo, in previsione delle future elezioni, sui cittadini sensibili
alla "Torino multietnica", nonchè sulla vasta comunità rumena presente
in città, del resto gli squatters in tanti anni non si sono mai degnati
di collaborare con le istituzioni comunali e, per giunta, non vanno
neanche a votare.
Comodamente seduti sulle rispettive poltrone, il consigliere e
l'assessore attendono l'inizio dello scontro che vede da una parte gli
abitanti e i simpatizzanti di tute le case occupate di Torino e
dall'altra l'Associazione Fratia: proprio un bel siparietto, quello che
ci vuole per distrarre la cittadinanza mentre si gonfia il bluff
olimpionico (con le casse comunali piene di debiti, speculazioni e
devastazioni, faraoniche strutture pubbliche inutilizzate come il
Palafuskas in P.zza dell Repubblica) e dare da lavorare ai cronisti
sempre affamati di notizie torbide su squatters e immigrati.
Per evitare una guerra tra poveri,
ponendosi in tal modo al di sopra dalle manovre interessate dei
politici in questione, siamo andati ad incontrare la settimana scorsa
la responsabile di Fratia: la risposta della responsabile è stata poco
disponibile e vagamente strafottente (ci ha consigliato di trovarle noi
un altro posto se non vogliamo che si prenda casa nostra) facendoci
pensare che dietro la richiesta dell'assegnazione non ci sia
semplicemente la ricerca di una nuova sede, ma un nuovo attacco alle
occupazioni cittadine, che per la sua attuazione si fa scudo di temi e
di realtà ultimamente di gran moda come quelle che operano nell'ambito
dell'integrazione dele comunità straniere in città.
Questa volta tocca a noi, ma non è difficile a pensare ad altre
"repliche" nel caso questa farsa si dimostrasse un successo: per questo
invitiamo tutti coloro che hanno a cuore questa casa e le occupazioni a
manifestare la loro solidarietà e a partecipare alle prossime iniziative che saranno indette per impedire lo sgombero

Asilo Occupato Principe di Napoli

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